Il mio Zenith CH25 I-CHCG
La
costruzione del mio aereo prende avvio grazie alla fortuna di venire in possesso
d’alcune parti smontate
di un velivolo già immatricolato: lo Zenitrh CH250 I-ZNTH
appartenuto ad Arturo. Arturo è stato
il mio principale consulente
nella costruzione del mio aereo e mio grande amico. Il suo aereo è stato costruito con
amorevole
cura e grande tecnica aeronautica. Questa è stata la prima sensazione
che ho avuto quando
ho visto quelle parti d'aereo in un angolo dell'hangar
dell'Aeroclub di Bergamo a Orio al Serio e per questa stessa
ragione ho preso la decisione di costruirne uno uguale cercando di utilizzare il numero maggiore di parti
dell' I-ZNTH.
Non potevo
accettare che un aeroplano costruito in questo modo non potesse più tornare a
volare….
Lo Zenith
I-ZNTH era un velivolo autocostruito amatoriale la cui costruzione era iniziata nel giugno del 1981 per essere completata nel febbraio 1989.
Arturo ha un
socio molto capace nella costruzione. Infatti, riesce a farsi aiutare dal titolare
di una officina
aeronautica che, negli anni ’80, che è il ritrovo degli autocostruttori di allora. Oggi questa officina è diventata
un’ importante azienda aeronautica che produce parti
aeronautiche anche per gli elicotteri dell’ Augusta.
Dopo anni
di voli con l’I-ZNTH, viene fatta richiesta all’ ENAC di radiazione del velivolo.
E qui per
fortuna, mia e dello Zenith, incontro Arturo all’Aeroclub di Bergamo un pomeriggio dell’ottobre del
2002.
Utilizzando alcune sue parti (ali, fusoliera, stabilizzatore, deriva e carrello) e apportando qualche modifica
basata sui disegni originali,
ho costruito un velivolo quasi uguale allo Zenith CH250.
L’impresa non è
stata facile da portare a termine. Ricostruire
un aereo radiato e poi
demolito. Già queste due condizioni mi mettevano un pò di apprensione; ma tutte le volte che andavo al
campo volo ad osservare quell’aereo smontato, la vista di quella fusoliera e di quelle ali, mi dava la forza
e la convinzione di continuare ad andare avanti. Allora era un sogno. Confesso che, forse,
, in quel tempo, era stato un sogno un po’ audace.
Ma i sogni,
se è possibile, dobbiamo fare di tutto per cercare di realizzarli....
Il timore più
grande era rappresentato dal parere dell’ ENAC (Ente Nazionale Aviazione
Civile). Sono stato
fortunato perché durante il periodo di presentazione
delle domande di costruzione, l’ENAC emise una
circolare (la NAV-65) che sembrava fatta apposta per il mio caso.
Certo, dovevo mettere nel preventivo che sarei stato il Caso Numero Uno che avrebbe applicato questa
ultima circolare, e come tutti i Casi
UNO avrei dovuto pagare lo scotto della messa in pratica di una nuova
circolare, così moderna nei suoi principi. Ma più osservavo quelle parti smontate, i rivetti, le imbutiture, i
particolari e i dettagli, e più ero convinto di portare a termine questo progetto.
Evito di
annoiarvi con la spiegazione, in dettaglio, della Circolare, la quale in pratica la NAV-65
permette di
utilizzare parti smontate da altri aeroplani ma che vengono
ritenute ancora aeronavigabili da officine e
tecnici competenti o dagli stessi costruttori. E io, grazie al vecchio costruttore, ho potuto riutilizzare quelle
parti che messe insieme sarebbero tornate ad essere , un giorno, un Aereo.
Il mio!
In attesa delle autorizzazioni che ritardavano ad arrivare (alla fine avrei aspettato due anni!)
ho passato
il tempo a pianificare le modifiche e ogni tanto mi infilavo all’interno della fusoliera smontata, sognando il
momento di ritrovarmi con l’elica in moto.
Decido che si
chiamerà CH25, in rispetto anche della sua origine. Ho chiesto di avere le
marche I-CHCG
(...le iniziali del progettista e le mie....una piccola concessione alla propria vanità).
E finalmente
arriva il giorno in cui, ufficialmente, inizio i lavori. Dicembre 2004.
Giusto per la storia, la prima domanda di costruzione è datata 30 giugno 2003. E' trascorso tanto tempo,
ma adesso che
volo regolarmente con lo Zenith, quasi ho dimenticato le fatiche, le attese, le
delusioni e le difficoltà
tutto
è un lontano ricordo.
Quando ho iniziato i lavori di montaggio, per prima cosa ho controllato e ispezionato tutte le parti.
Gli attacchi delle ali, dello stabilizzatore, del carrello e della deriva sono stati sottoposti a controlli
radiografici o endoscopici.
Decisi di
installare un nuovo motore. Trovai un Lycoming O 290 D2 da 140 HP. Il motore era di provenienza
militare. Decisi di farlo controllare e revisionare da un’officina specializzata.
Una delle migliori in Italia. Questa
scelta (rivelatasi abbastanza impegnativa, anche in
termini economici) fu dettata dal mio modo di pensare a
proposito della sicurezza.
Penso che la sicurezza e la sua applicazione non possono essere condizionate dal loro costo,
anche se purtroppo ciò
significa grandi
sacrifici.
Cercai
in rete
i piloti e costruttori dello Zenith.
Avevo bisogno di tutte le informazioni
possibili su
questo tipo di aereo.
Navigai in Internet per ore e ore ma
riuscii ad entrare in contatto con altri
piloti di Zenith CH250. Tutti stranieri. Moltissimi consigli, scambi di esperienze e suggerimenti.
Soprattutto John, dal Canada, con il quale sono sempre, ancora oggi, in contatto. Abbiamo in mente,
un giorno, di fare uno scambio. Io andrò a volare con il suo e
lui verrà in Italia a volare con il mio Zenith
(il suo Zenith è quello
delle prime due foto nella pagina precedente, biciclo, di colore grigio).
John mi ha aiutato tantissimo, anche a ritrovare parte dei disegni che non ho. Ogni tanto mi manda qualche foto
dei suoi
voli. Ci fa l’acrobazia con lo Zenith e oltre all’invidia per lui che sta già volando sono confortato di aver
scelto un aereo onesto e che mi darà sicuramente tante soddisfazioni, a me che sono il più classico dei "piloti
della domenica".
Forse il mio aereo non vincerà un concorso di bellezza, ma sicuramente è un aeroplano di sana costituzione,
robusto, facile da pilotare e ideale per il cross-country.
Tutte le
aviosuperfici saranno mie!
Il castello motore originale
è stato controllato e tutte le saldature sono state radiografate. Anche in questo
caso la sicurezza non ha prezzo. Fortunatamente il vecchio motore O235 e il nuovo O290D2 hanno gli
attacchi uguali e le modifiche
sono state ridotte al minimo.
Ho
installato
due serbatoi alari, uno per ciascuna semiala, mantenendo sempre il serbatoio principale centrale.
I due serbatoi
sono costruiti in alluminio ed è stato previsto un trattamento anti-corrosione.
Mi piace la navigazione. Cosa c’è di meglio di avere un paio di serbatoi alari che estendono la durata
del volo oltre le cinque ore?
Quanti sogni di lunghi viaggi nel cassetto....Chissà, forse un giorno
riuscirò
a
realizzare
qualcuno
di
questi sogni.
Ho
installato i
copri-ruote. Ben venga tutto ciò che contribuisce a diminuire la resistenza
aerodinamica a
guadagno delle prestazioni e dei consumi. E poi i copri-ruote
lo rendono ancora più accattivante..
L’ elica è
in legno. Ho scelto di installare un’italianissima elica della GT Propellers.
Giancarlo della GT
è stato di grande aiuto. E poi lui questo Zenith lo
conosce benissimo….
La
strumentazione mi permette di volare in VFR in totale sicurezza per quanto
riguarda la gestione del volo. Con
l’Anemometro, il
Variometro, l’Altimetro, il Virosbandometro, il Direzionale, l’Orizzonte
artificiale, il VOR, il
Contagiri, la Temperatura carburatore, la Temperatura cilindri, la Pompa Vacuum credo di avere strumentazione a
sufficienza. Inoltre, il velivolo
é equipaggiato con Transponder modo “C”, Encoder e radio aeronautica.
Per come
intendo usarlo....al mio aereo sembra che manchi niente.
A causa del programma lavori che è stato più lungo del previsto e per la voglia di portarlo in volo al più presto
possibile, la
verniciatura é stata ultimata da poco tempo. Anche la tappezzeria è nuova. Per
molto tempo abbiamo
volato con
le finiture "provvisorie".
Vi confesso che
la mancanza di finiture e verniciatura gli ha dato quell'aria di prototipo che, come dice il mio amico
Arturo, lo
ha reso più sexy ….!
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